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Il nuovo modo di fare ricerca: visual e vocale
Negli ultimi anni il modo in cui cerchiamo informazioni online è cambiato radicalmente. Se un tempo eravamo abituati a digitare solo la nostra query su Google, oggi possiamo interagire con i motori di ricerca in modo più immediato e con tanti altri input, sfruttando la nostra voce o allegando un’immagine. La ricerca visuale e quella vocale infatti hanno aperto nuove strade, più veloci ed intuitive delle precedenti e sempre più vicine al linguaggio quotidiano di tutti noi.
Capire come si trasformano le abitudini degli utenti significa anche rivedere le strategie digitali di un’azienda, perché se cambia il modo di cercare, inevitabilmente cambia anche il mondo in cui farsi trovare dai clienti.
Dalla tastiera alla voce: adesso la ricerca parla come noi
La ricerca vocale non è più un esperimento, ma è parte della quotidianità. Basti pensare a tutti gli assistenti vocali che adoperiamo ogni giorno, come Google, Siri o Alexa.
E il vantaggio è evidente: con la voce possiamo porre domande complesse in modo naturale, senza dover pensare a parole chiave secche e coincise. Questo si tramuta in un impegno dal lato delle aziende di creare contenuti tenendo in mente di rispondere alla domanda di un utente, immaginando di parlarci di persona.

La ricerca passa anche dalle immagini
Accanto alla voce, possiamo ricercare anche attraverso un’immagine fotografata da noi o da qualcun altro. Possiamo infatti, con Google Lens ad esempio, ricercare in modo semplice ed immediato un oggetto di design che abbiamo visto in un film per poterlo acquistare in pochi clic.
L’impatto per gli e-commerce è enorme: un utente non deve più sapere il nome del prodotto per trovarlo, ma gli basta un’immagine, che i motori di ricerca abbiano adeguatamente riconosciuto come simile a quello presente in uno store online attraverso, ad esempio, le descrizioni alternative. In questo modo si abbattono le barriere che a volte hanno impedito l’acquisto online quando non si conoscevano le parole chiave giuste per descrivere un determinato prodotto.
Cosa cambia per le aziende?
Di concreto, entrambe le tipologie di ricerca hanno l’obiettivo di mettere l’utente al centro, semplificando il suo modo di ricercare ma soprattutto di ottenere le risposte giuste.
In questo contesto, la SEO tradizione si trasforma: oltre le parole chiave (digitate nel testo o ascoltate a voce), il sito web deve fornire ai motori di ricerca il modo di riconoscere anche le immagini.
Obiettivo delle aziende è quindi capire se il proprio sito web o store e-commerce sono pronti a rispondere a questi input più vicini alla quotidianità attraverso il filtro del motore di ricerca.
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