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La pagina contatti è stata considerata per anni uno dei punti fermi di qualsiasi sito web. Un luogo in cui lì trovi il numero di telefono, l’indirizzo email e un form da compilare per essere ricontattato a stretto giro. Ma oggi, nell’epoca della fruizione rapida e della ricerca istantanea, è legittimo chiedersi: la pagina contatti funziona ancora per generare lead?

Molte aziende continuano a trattarla come l’unico spazio deputato a raccogliere i recapiti degli utenti (e in alcuni settori è anche vero), senza interrogarsi davvero sul comportamento delle persone online. La verità è che gli utenti, soprattutto quelli più giovani, non hanno più la pazienza di navigare a caccia della pagina giusta: se nel momento X hanno bisogno di mettersi in contatto, vogliono fartelo sapere subito.

Immaginiamo che l’utente si trovi in una pagina del tuo sito di approfondimento di un caso studio e, leggendo, trovi esattamente la soluzione che fa al caso suo. La frenesia di scriverti e richiedere un preventivo è alta. Se non fosse presente un form di contatto in basso, probabilmente dovrà perdere alcune manciate di secondi per ricercare i tuoi contatti e nel frattempo perde la pagina di suo interesse. Questo può essere interpretato come un segnale negativo. 

La pagina contatti quindi non è morta, ma non può essere più l’unica strada. Può fungere da punto di riferimento per chi ha già deciso di cercarti, ma non intercetta tutti gli altri momenti in cui l’utente potrebbe sentire l’urgenza di contattarti. Per questo motivo, oggi, sono sempre di più le realtà che convertono anche, e soprattutto, attraverso form con CTA diffuse all’interno del sito in modo più capillare: landing page, schede prodotto, articoli e case study si arricchiscono tutti di form di contatto in grado di personalizzare la richiesta dell’utente.

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